11 NOVEMBRE 21:00

SPAZIO CONTEMPORANEA

ALESSANDRO BOSETTI: MASK MIRROR 
SOUND PERFORMANCE

Sound performance
Durata 1 ora

TICKET
Intero 8€ 
Under 26 / Over 65 3€
Doppio spettacolo: Bosetti + Nikolaienko 10€

MaskMirror — uno strumento il cui oggetto è il linguaggio – è nato da un sogno il cui contenuto è stato dimenticato ma di cui resta, annotata su di un taccuino la frase : creare una maschera che non abbia a che fare con niente. tutte le performance con MaskMirror sono dei flussi di coscienza interamente indeterminati nei quali l’interprete è tenuto a cominciare dicendo la prima cosa che gli viene in mente per poi lanciarsi in un monologo imprevedibile, a cavallo tra senso e suono, in cui sono dei frammenti della sua stessa voce a interromperlo costantemente, in maniera caotica eppure sintatticamente ordinata. Non vi è alcuna limitazione per quanto riguarda la soggetto o il registro da tenersi e nulla della tematica è stato deciso in anticipo. Ogni performance con MaskMirror è radicalmente diversa dalle altre.
MaskMirror è infatti uno strumento che non fa alcuna distinzione tra linguaggio e musica e riorganizza decine di migliaia di frammenti in cui la voce dell’esecutore pronuncia delle parole, permettendogli di suonare la propria lingua come se si trattasse di uno strumento musicale. I frammenti sono ordinati per categorie, il che consente la costruzione di frasi grammaticalmente corrette, ma sono estratti aleateoriamente da ciascuna di tali categorie rendendo quasi impossibile il controllo della tematica trattata. Originariamente creato per l’uso in inglese, a partire dalla sua creazione nel 2008 lo strumento è stato al centro di un centinaio di performance e di diverse riscritture in francese e in italiano.

Alessandro Bosetti. Milano, 1973.
Compositore e artista sonoro con un particolare interesse per la musicalità del linguaggio e per la voce intesa come oggetto autonomo e strumento espressivo.
Le sue opere mettono in atto un dialogo tra linguaggio, voce e suono all’interno di costruzioni tonali e formali complesse, spesso percorse da un’ironia obliqua. Costruisce dispositivi sorprendenti, spesso legati al medium radiofonico ed a una instancabile riflessione sul rapporto tra musica e linguaggio, per rimettere in discussione categorie estetiche e posture dell’ascolto.

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